mi serve la parafrasi di manfredi dal versetto 106 al 145….mi potete aiutareee??!!
Parafrasi di manfredi di dante alighieri?
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mi serve la parafrasi di manfredi dal versetto 106 al 145….mi potete aiutareee??!!
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Mentre gli spiriti indicano a Virgilio la via da seguire ("-coi dossi de le man faccendo insegna"-)- una voce si leva fra tutte- e con autorità invita Dante a riconoscerlo ("-pon mente se di là mi vedesti"-).Con toni pacati e dignitosi inizia a delinearsi il personaggio- il Poeta prima descrive le caratteristiche della persona- il colore dei capelli- la bellezza fisica- la nobiltà d-aspetto ("-biondo era e bello e di gentile aspetto"-) e poi parla di una feritache sfregia il viso ("-l-un de- cigli un colpo avea diviso"-).
Lo guarda con attenzione- ma non riesce a riconoscerlo ("-mi fui umilmente disdetto"-). Lo spirito gli mostra un-altra ferita ("-una piaga a sommo -l petto"-) e "-sorridendo"- gli svela il
suo nome: "-Io son Manfredi- nepote di Costanza imperadrice"-.
Nonglipesanonessere statoriconosciutopoichèciòcheèpassatoora ha scarsaimportanza- egli non soffre più per quelle ferite- però ricorda la sua fine in funzione di una giustizia per la sua memoria e di una preghiera per la sua anima.
Chiede a Dante che- una volta tornato nel mondo- racconti alla figlia Costanza ("-vadi a mia bella figlia"-) di averlo visto tra le anime salvate- malgrado le leggende diffamatorie sparse sul suo conto ("-dichi -l vero a lei- s-altro si dice"-).
In punto di morte- dopo essere stato colpito da due colpi di lancia- "-piangendo"- in segno di contrizione delle colpe- affidò in extremis il suo pentimento ("-mi rendei"-)a "-quei che volontier perdona"-.
L-ammissione di colpevolezza è fatta senza reticenze ("-orribil furon li peccati miei"-)- eppure si rileva il filo conduttore che appartiene al Purgatorio ed al Paradiso- il grande tema dell-indulgenza e della misericordia divina- qui raffigurata nell-atteggiamento di grandi braccia che accolgono la creatura pentita ("-che prende ciò che si rivolge a lei"-).
Se l-arcivescovo che organizzò con il papa e Carlo d-Angiò la spedizione contro Manfredi- avesse pensato alla misericordia divina ("-avesse in Dio ben letta questa faccia"-)- le spoglie diManfrediriposerebberoancora all-ombra del ponte di Benevento- sotto un tumulo di pietre- sepoltura e segno di estremo onore per il re vinto ("-sotto la guardia de la grave mora"-).
Pare che in seguito- per volontà papale- il suo corpo sia stato trasportato fuori dal regno- che era terra di Chiesa e quindi non poteva accogliere uno scomunicato eretico- e sepolto lungo il fiume Verde ("-or le bagna la pioggia e move il vento"-)- non è stata mai confermata questa teoria- ma sembra che Dante la considerasse credibile- forse in virtù delle cronache dell-epoca.
Manfredi compiange le sue povere spoglie- disseppellite ed abbandonate alla pioggia- al vento ed alla corrente del fiume ("-lungo -l Verde"- – l-attuale Garigliano) e la commozione aumenta nel ricordo della salma traslata fuori dallo stato della Chiesa- senza alcuna cerimonia religiosa ed a ceri spenti ("-le trasmutò a lume spento"-)- com-era imposto dal rituale.
Ma la scomunica lanciata dal Papa o dai vescovi ("-per lor maladizion"-) non è sufficiente per perdere la virtù della speranza ("-ha fior del verde"-) che permette di ravvedersi ("-tornar"-) e meritare la grazia de "-l-etterno amore"– si legge la critica di Dante verso i canonisti che ritenevano la scomunica una condanna senza appello alla perdizione eterna.
Chi assolve in questo caso è ben oltre il potere spirituale della Chiesa- fatta da uomini e quindi fallace- chi assolve è Dio stesso- per la contrizione del colpevole che- in fin di vita- manifesta con il pentimento la volontà di riconciliarsi con la Chiesa.
Davanti a Dio- Manfredi è riconciliato ed assolto dal peccato- ma durante la sua vita fu contumace- benchè scomunicato non si curò di cercare l-assoluzione ("-in contumacia more di Santa Chiesa"-) e di questa colpa è chiamato a scontare la pena.
Deve quindi restare alla base del monte (l-Antipurgatorio) trenta volte il tempo della suacontumacia- cioè il tempo in cui è rimasto escluso e lontano dalla Chiesa ("-ch-elli è stato- trenta- in sua presunzion"-).
Ritorna il tema della misericordia che- non solo accoglie il peccatore pentito- anche se al termine della vita- ma ne diminuisce la durata della pena se sopraggiunge la carità dei viventi con le loro preghiere ("-se tal decreto più corto per buon prieghi non diventa"-).
Manfredi invita ancora Dante a renderlo lieto ("-oggimai….. far lieto"-) se- quando tornerà nel mondo mortale-parlerà con lafiglia Costanza("-revelando a la mia buona Costanza"-)
svelandole di averlovisto salvato("-m-hai visto"-)- mentre sconta la sua pena ("-anco esto divieto"-) e confida nelle preghiere deivivi per la suaanima("-chè qui per quei di là molto s-avanza"-).